BESSUDE

il paese di Bessude visto dall'alto

LOCALIZZAZIONE E TERRITORIO

A 4 km da Thiesi in direzione Siligo si trova Bessude, paese che nasce alle falde del “Monte Pelau”, e che presenta una curiosa suddivisione del paese in due parti, da una parte il centro storico e dall’altra il nuovo quartiere denominato “Sa Sea”, sorto negli anni 70 e 80. Il Monte Pelau rappresenta il confine orientale col paese di Bonnanaro, per un territorio che si estende in lunghezza fino a “Monte Gherra” ai confini a Ovest con Ittiri.

Bessude confina a sud con i territori di Borutta e di Thiesi ma è proprio con quest’ultimo paese che si sono avute contestazioni sull’esatta delimitazione dei confini per addirittura 300 anni e risolte solamente nel 1930.

Il territorio di Bessude è caratterizzato da valli e altipiani in cui si alternano bosco e macchia mediterranea a territori utilizzati per il pascolo. La valle di “Pumari” fa da contraltare al pianoro di Sa Sea, all’interno del quale si trova l’antico bosco detto “Sa Silva” che è il più famoso e visitato della zona. Degno di nota è il lago artificiale di Bidighinzu costruito negli anni 50 per approvvigionare d’acqua la città di Sassari.

IL PAESE

Il centro storico di Bessude è molto caratteristico, con vicoli pavimentati in lastricato in cui perdersi tra case ben curate, piazze, chiese, ma soprattutto lasciandosi affascinare dai numerosi murales che si trovano quasi per caso in ogni via del centro. Rappresentano scene di vita quotidiana, ad esempio un uomo che guida una vespa, o un bel murale che rappresenta la tradizione gastronomica del paese e quello che mostra delle donne intente nella preparazione degli gnocchetti piatto esclusivo di Bessude. C’è anche un altro murale in ricordo di una tragedia avvenuta in paese, che raffigura un incendio che poi si è trasformato in tragedia per il povero Tonino Tanca, un giovane abitante di Bessude.

LE ORIGINI E LA STORIA

Il paese di Bessude ha le sue origini nel XII secolo o almeno a questo secolo risale la sua conoscenza nel condaghe di San Pietro di Silki. In questo condaghe si menziona la presenza di un servo, un tale Mical de Bessute, del monastero di Sant’Elena che dipendeva da quello di Silki, e che probabilmente ha dato il nome al paese che conosciamo al giorno d’oggi. Una leggenda narra di un’antica grande Bessude con delle chiese o i loro resti che mostrano la presenza di insediamenti umani in un territorio abbastanza ampio. Si pensi alla chiesa di San Sisto e Santa Barbara, di Santa Maria di Runaghes, e della zona di San Teodoro, in cui ancora oggi possiamo notare l’omonimo Nuraghe. Ed è grazie a questo Nuraghe che possiamo capire che la zona di Bessude era abitata fin dalla preistoria.

Dal punto di vista storico, come anche altri paesi, Bessude apparteneva al giudicato di Torres fino alla morte di Adelasia avvenuta nel 1259 dopo la quale la curatoria passò nelle mani dei Doria. Dopo circa due secoli e precisamente con la sconfitta dei Doria nel 1436, Bessude, Thiesi e Cheremule vennero assegnati dal re aragonese come feudo di Montemaggiore (ai tempi chiamato Monte Mayor) ai fratelli Giovanni e Andrea Manca di Sassari, fratelli del procuratore reale del regno di Sardegna.

Il 1600 è caratterizzato da uno sviluppo del paese accompagnato dalla nascita delle chiese di San Martino e di San Leonardo, adesso trasformata in cimitero. Mentre, verso la fine del secolo pestilenze e carestie affliggevano il paese.

La fine del Settecento è caratterizzata invece da un malcontento generale della popolazione che conseguì in una ribellione delle tre comunità di Bessude Thiesi e Cheremule prima, e poi di tutto il Logudoro, contro il continuo aumento delle richieste di tributi da parte di Don Antonio Manca. Ribellione che mirava al riscatto dell’intero feudo e alla cacciata dei feudatari fino ad allora presenti sul territorio. Questa ribellione veniva vista come un oltraggio da parte di Don Antonio Manca che da Sassari preparava in gran segreto una spedizione e un assalto principalmente contro il villaggio di Thiesi, considerata la culla e organizzazione della ribellione stessa. Fu proprio grazie a uno studente universitario di Bessude, Giovanni Maria Squintu, il quale diede l’allarme dell’assalto che si stava preparando in segreto da Sassari, che Thiesi riuscì a limitare i danni seppur accusando i colpi dell’assalto.

ETIMOLOGIA DEL NOME

La nascita del nome di Bessude segue due teorie.
La prima sarebbe l’antico soprannome del proprietario della tenuta sulla quale poi è sorto il villaggio, un certo Versute, che dal latino significa astuto.

La seconda teoria invece segue una linea più territoriale, vale a dire dei due torrenti che scorrono dal monte Pelau in cui si stabilirono i primi abitanti e che diedero a tale luogo il nome di “Bisundas” come luogo dei due fiumi appunto. I due fiumi che attraversano il paese sono il rio di “Mesu idda” e il rio di “Inza ena”. Interessanti le somiglianze dei due nomi, quello del XII secolo, Bessute, e quello del XIV secolo con la forma di Versute, di ben altro significato, fino al nome definitivo, Bessude, che è stato dato al paese nella prima parte del 1400.

ECONOMIA

L’economia del paese in passato era basata principalmente su allevamento e agricoltura. L’allevamento specialmente di bestiame ovino e l’agricoltura fondamentalmente cerealicola ma anche orticola e di oliveti. Numerosi sono gli oliveti che ancora oggi caratterizzano il paesaggio e il territorio di Bessude.

FESTE E SAGRE

La festa patronale a Bessude celebra San Martino l’11 novembre, ma è curiosa la celebrazione anche di altre due feste, le cosiddette due Marie di Bessude, una per celebrare l’Assunzione, e l’altra in onore di “Santa Maria de Runaghes”.

La festa dell’Assunzione a Bessude è la festa più importante, viene celebrata la prima domenica dopo Ferragosto. La celebrazione dell’Assunta è tradizionale in vari paesi della Sardegna ed è legata agli eventi che hanno segnato diversi paesi durante la peste, come ad esempio narra la leggenda sull’origine dei Candelieri di Sassari. Il fatto di legare poi la festa al giorno dell’Assunzione sarebbe poi dovuto al fatto che la Madonna morì proprio in tale giorno. Ma oltre a questi eventi negativi la celebrazione dell’Assunta si lega anche al periodo del raccolto. Il periodo tra il 10 e il 20 agosto è tradizionalmente un periodo di pausa delle attività agropastorali; quindi, la fine delle attività per il nuovo raccolto lasciava quasi quasi sempre un’eccedenza di beni agricoli che veniva utilizzata appunto per la festa dell’Assunzione.

La seconda grande festa di Bessude è per celebrare “Santa Maria de Runaghes”, che avviene l’8 settembre quindi circa tre settimane dopo la festa dell’Assunta. La piccola chiesetta a circa 500 metri dal paese è dedicata appunto a Santa Maria de Runaghes, il cui nome non è altro che il modo in cui localmente vengono chiamati i nuraghi e che si pensa fosse esistente vicino alla cappella in questione. Non si hanno delle date precise sulla costruzione della chiesa ma alcuni spunti dicono che sia stata costruita intorno al 1600, per via di alcuni ritrovamenti da ricollegarsi alla peste che afflisse Bessude alla fine del Cinquecento.

Una sagra caratteristica a Bessude è la sagra del “Sos Ciciones e de sa Mendula bellinda”, tipici prodotti della gastronomia Bessudese.

GASTRONOMIA

I prodotti gastronomici tipici che sono caratteristica esclusiva di Bessude consistono in un primo piatto, i cosiddetti “Ciciones” conditi con un ragù di sugo e carne mista detto “su Ghisadu”. Questi gnocchetti piccolissimi sono fatti a mano a uno a uno utilizzando un cestino di scorza di giunco come utensile per la loro produzione.

C’è anche un dolce caratteristico esclusivo di Bessude, mandorle tostate ricoperte da un impasto di zucchero e scorza di limone, le cosiddette “Mendulas bellindas”.

CHIESE E ARCHEOLOGIA

All’interno del paese di Bessude si possono trovare tre chiese: la più antica è quella di San Leonardo, risalente al XIV secolo, costruita in stile gotico. La chiesa all’esterno presenta un campanile biforato, mentre all’interno è strutturata su tre navate. Presso questa chiesa fino all’Ottocento era presente anche il cimitero del paese. Molto particolare il fatto che ci siano solamente due piccole finestre che permettono l’ingresso di pochissima luce naturale all’interno.

La chiesa di Santa Croce si trova all’ingresso del paese. Risale al Seicento e attualmente viene utilizzata anche come spazio espositivo.

Infine, la chiesa di San Martino, costruita nel 1620 al centro del paese per sostituire la chiesa di San Leonardo, è composta da una navata centrale e due cappelle per ogni lato, a sinistra quelle dedicate alla Madonna Assunta e a Sant’Antonio, a destra quelle dedicate all’Immacolata e a San Giuseppe, tutte abbellite da pregevoli lavori artistici. Anche il patrono della comunità San Martino è presente all’interno della chiesa raffigurato a cavallo mentre divide in due con la spada il suo mantello con un vecchio e un misero viandante.

Poco distante dal centro abitato le perle di archeologia più conosciute di Bessude sono il nuraghe “San Teodoro”, la cosiddetta “Rughe de Sa pedra”, e la chiesa di “Santa Maria de Runaghes”.

Interessante anche la fontana di “Funari”, nell’omonima località, con la adiacente area picnic. Il grande masso noto come “su Crastu de Funari” (la roccia di Funari) secondo la fantasia popolare era la dimora del personaggio “sa Rejusta”, una sorta di strega che secondo la leggenda usciva solo la notte dal 31 luglio e che i banditori pubblici di quei tempi badavano bene di avvertire la popolazione a non uscire di casa per evitare incontri spiacevoli con questa strega.

Quasi ai confini col territorio di Ittiri possiamo trovare le Domus de Janas di “Enas de Cannuias”, che sono delle necropoli prenuragiche, sette tombe ipogeiche scavate in un blocco di tufo, a tutt’oggi non perfettamente conservate, con all’interno dei pilastri, delle volte con tetti spioventi, svariate decorazioni con interessanti tracce di colori, tra cui la più famosa “Tomba dei Pilastri Scolpiti”. Questa tomba di forma rettangolare ha due pilastri ricavati nella roccia, il soffitto presenta un doppio spiovente, ed è molto interessante la finta porta che è stata scolpita e disegnata nella roccia e che sta a simboleggiare il passaggio da un mondo che è quello dei vivi a quello dei morti.

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