BORUTTA

Panoramica del paese di Borutta

LOCALIZZAZIONE E TERRITORIO

Il paese di Borutta si trova nella parte nordoccidentale della Sardegna, nella regione chiamata Logudoro, a pochi chilometri di distanza da quattro paesi, Thiesi, Cheremule, Bonnanaro e Torralba, che sono posti quasi a formare gli angoli di un quadrilatero, con Borutta al centro di esso in posizione più elevata.

Il suo territorio, di modeste dimensioni, si estende longitudinalmente da nord a sud, con il punto altimetricamente più alto, un tratto del “Monte Pelao” a 730 metri di altitudine, che segna un tratto del confine nordoccidentale col territorio di Thiesi, confine che prosegue per tutta la parte ovest di Borutta.

Lo stretto confine meridionale si trova nei pressi della S.S. 131 bis con il territorio di Cheremule, mentre nella parte sud-ovest Borutta confina con Torralba nel vasto altipiano di “Mura” dove è possibile vedere quelle che erano un tempo le fornaci per la produzione della calce, e in un tratto in cui la Basilica di San Pietro di Sorres si affaccia verso le vallate sottostanti tra Torralba e Bonnanaro, che occupa invece il confine nordorientale. È in questa porzione di territorio che Borutta raggiunge la sua quota altimetrica minore, sui 390 metri sul livello del mare, in un fiume, “Rio Frida”, che nasce nel Monte Pelao e si riversa nelle vallate che caratterizzano il territorio verso Bonnanaro e oltre.

Il confine settentrionale è infine per la maggior parte con il territorio di Bessude, con cui condivide il lungo pianoro del Monte Pelao. La vegetazione sull’altopiano è ridotta e i terreni sono destinati soprattutto a pascolo. Sui costoni invece sono presenti aree boscate, principalmente è la quercia che insieme al sottobosco formano l’insieme della macchia mediterranea.

Sul fianco del costone che da San Pietro di Sorres si affaccia verso il centro abitato si trova la “Grotta Ulari”, luogo di importanza tale da essere stata dichiarata Sito di Interesse Comunitario (SIC) a livello europeo. La si raggiunge prendendo un sentiero in discesa che parte dalla Basilica e che dopo alcuni tornanti conduce al suo ingresso, oggi delimitato da un cancello per preservare le specie di chirotteri che abitano la grotta soprattutto durante il periodo della riproduzione.

La grotta ha un’estensione complessiva di circa 350 metri e al suo interno stretti cunicoli si alternano ad ambienti altissimi. La galleria principale è lunga circa 190 metri da cui si dipartono due passaggi laterali. I suoi percorsi si sviluppano in maniera ascendente e lungo tutta la galleria si può notare una sorta di livello segnato sulle pareti, che corrispondeva in passato allo strato di guano presente all’interno della grotta prima che venisse asportato e utilizzato come fertilizzante dagli agricoltori della zona.

IL PAESE

Il paese si estende in senso trasversale da sud-ovest verso nord-est ed è attraversato dalla strada provinciale 30 che lo collega da un lato a Thiesi e dall’altro a Bonnanaro. Parallele a quella principale vi sono altre due strade, che collegano il paese in una rete viaria ben organizzata.

A sud del centro abitato c’è il campo da calcio in erba e un grande murale che introduce al paese, dove sono presenti altre opere che abbelliscono pareti e facciate illustrando scene di vita quotidiana di tempi passati. A Borutta sono presenti anche diverse fontane, sia all’interno del centro abitato, che in periferia e nell’agro.

Presso la Basilica di San Pietro di Sorres si può visitare un museo che espone i rinvenimenti archeologici del territorio e descrive la storia medievale e religiosa di questo luogo.

LE ORIGINI E LA STORIA

Le più antiche testimonianze di insediamenti umani nel territorio di Borutta risalgono al Neolitico Recente, intorno al 3500 a.C. Si tratta di utensili e oggetti in selce e ossidiana ritrovati all’interno della grotta Ulari, che fu in quel periodo utilizzata come rifugio e dimora.

Il territorio fu frequentato anche in periodo nuragico, e lo dimostrano ad esempio, il “nuraghe de sa Tanca Noa”, e quello rinvenuto nel complesso monastico di San Pietro di Sorres, luogo nel quale sono stati ritrovati anche frammenti ceramici appartenenti alla successiva epoca punica.

Durante il medioevo e il periodo giudicale, il villaggio di Sorres apparteneva al giudicato di Torres nella curatoria di Meilogu, e ne era anche il capoluogo. Nel 1259 il giudicato di Torres giunse al termine della sua esistenza e i territori passarono nelle mani della famiglia dei Doria, che governò per circa un secolo, prima di finire sotto il controllo degli aragonesi, che stavano invadendo l’intera Sardegna. Le battaglie per il controllo del territorio durante la fine del XIV secolo si facevano sempre più frequenti e sanguinose, raggiungendo il culmine con la distruzione della villa di Sorres e con gli abitanti che si spostarono verso l’odierno paese di Borutta, fondando il nuovo centro.

Seguirono secoli di dominazione spagnola, che terminarono con l’arrivo in Sardegna dei reali di Savoia nei primi anni del XVIII secolo. Dal punto di vista amministrativo non ci furono grossi cambiamenti, visto che anch’essi insistettero con la modalità di governo aragonese mantenendo il regime feudale. La popolazione però si stava stancando delle continue vessazioni e richieste di tributi e iniziò a ribellarsi, proclamando i moti antifeudali verso fine secolo, i quali portarono al risultato dell’abolizione del feudalesimo e all’istituzione della proprietà privata con l’editto delle chiudende.

ETIMOLOGIA DEL NOME

La grotta Ulari sembra essere alla base del nome del paese di Borutta, che durante il medioevo in alcuni documenti vede le ortografie “Crupta” e “Gruta”, trasformatasi poi in “Borupta” e “Boruta” verso il XV secolo, seguendo un fenomeno linguistico che vede la sostituzione della lettera “G” in “B” diffuso anche per altri toponimi.

ECONOMIA

L’economia del paese è legata ai frutti della terra, in primo luogo l’allevamento del bestiame, e l’agricoltura, un tempo più fiorente, oggi ridotta a piccole colture di olivi e vitigni.

Il settore della ricettività turistica è favorito dalle attività del monastero di San Pietro di Sorres che può fornire sia ristorazione che pernottamento.

FESTE E SAGRE

La festa patronale di Borutta celebra Santa Maria Maddalena il 22 luglio, giorno in cui si tengono i festeggiamenti religiosi con la messa seguita da una processione, e i festeggiamenti civili con eventi musicali e folcloristici.

La festa più partecipata dagli abitanti è quella di San Pietro, il 29 giugno. Si tiene una bella processione con i fedeli che dal centro abitato accompagnano la statua del Santo al monastero di Sorres.

Un’altra festa molto sentita dagli abitanti di Borutta è quella dell’Ottava del Corpus Domini a cui partecipavano anche le confraternite dei paesi vicini che si ritrovavano nel monastero a pregare in segno di unione. Il rito religioso era sempre seguito da un pranzo conviviale, solitamente la pietanza era della carne bollita in brodo, piatto che ha dato il nome agli stessi festeggiamenti, chiamati appunto “la festa del brodo”.

Oltre ai festeggiamenti legati a riti religiosi, a Borutta ci sono due eventi meritevoli di attenzione. Verso fine luglio si riscoprono i valori dell’agricoltura e del lavoro dei campi promuovendo la sagra della zucchina durante la quale questo ortaggio è al centro della preparazione di varie ricette da parte di aspiranti cuochi che propongono le loro idee culinarie.

Un’altra manifestazione che si accosta al paese di Borutta è la famosa “Bastida di Sorres”, che si svolge ogni anno nel mese di agosto. Durante i tre giorni della manifestazione numerosi figuranti riproducono le scene di vita medievali e le attività che si facevano in quell’epoca, tra cui la lavorazione del metallo, la ferratura dei cavalli, la produzione di ceramiche. Si svolgono anche esibizioni di falconieri, giocolieri, e tiratori con l’arco. Non possono mancare gli spettacoli in cui viene riprodotta la battaglia che si svolse proprio in questi territori tra gli aragonesi e i Doria per la conquista della villa di Sorres.

GASTRONOMIA

I piatti tipici locali sono fortemente legati alle produzioni del territorio.

Quindi dal grano vengono prodotti gli gnocchetti o i ravioli, mentre per quanto riguarda secondi piatti, sono comuni gli arrosti, su tutti l’agnello e il maialetto.

I diversi ortaggi trovano posto nella cucina locale, e non a caso una sagra estiva è dedicata proprio alla zucchina.

CHIESE E ARCHEOLOGIA

La chiesa parrocchiale di Borutta è dedicata a Santa Maria Maddalena e risale alla seconda metà del XVIII secolo. La data del 1776 che si trova scolpita sul portone probabilmente è l’anno della consacrazione dell’edificio. Si trova nella via principale di Borutta, e ha una facciata a capanna con un portone architravato e un piccolo timpano al di sopra, quattro semicolonne si ergono per tutta l’altezza dell’edificio unendosi al cornicione che forma il timpano più grande superiore, infine una piccola finestra permette l’ingresso della luce all’interno. Sul lato destro è presente un campanile a sezione quadrata. Una piccola scalinata conduce all’interno in cui l’ambiente è composto da un’unica navata con due cappelle per ogni lato.

Sempre nella stessa via, poco distante da questa chiesa, sorge l’oratorio di Santa Croce che risale al XII secolo ed è stato oggetto di diverse ristrutturazioni nel corso degli anni. Esternamente ha una facciata molto semplice a due spioventi con un portone architravato ed un rosone sopra di esso. La facciata si estende verso il lato destro con un secondo portone d’ingresso, mentre il campanile a sezione quadrata si trova incorporato nella struttura stessa e ciò che erge verso l’alto è solo la parte che ospita le campane. All’interno è formato da un’unica navata suddivisa da archi in tre campate, vi sono anche due cappellette laterali, una per lato, vicino all’altare.

A circa 1 km di distanza dal centro abitato si trova la basilica e il monastero di San Pietro di Sorres, importante punto di riferimento ecclesiastico per tutto il circondario, che fu anche cattedrale quando la diocesi di Sorres ospitava il vescovo. La sua costruzione risale alla fine del XII secolo anche se alcune fonti affermano che i lavori iniziarono circa un secolo prima ma che furono poi sospesi. L’edificio, che si affaccia su un enorme piazzale, ha una struttura imponente, e oltre alla basilica vi è annesso il monastero. La facciata è in blocchi a vista in trachite chiara che si alternano a blocchi in basalto più scuri. Le decorazioni mostrano in orizzontale tre ordini di archi, di cui cinque sono nella parte inferiore e hanno al centro il grande portone. Nella parte più in alto sono sette gli archi ma più piccoli, mentre la facciata termina restringendosi al centro, in corrispondenza della navata centrale, ed ergendosi verso l’alto con altri tre archetti finemente decorati. L’interno presenta un ambiente con tre navate e cinque campate tutte suddivise sorrette da archi a loro volta costruiti in blocchi di pietra più chiara alternata a pietra più scura.

Oltre alla basilica e al monastero, le strutture comprendono anche un museo che espone delle sezioni dedicate alla diffusione della religione già dal medioevo, nonché manufatti e reperti archeologici che si possono trovare in questi territori.

All’interno dello stesso complesso vi sono resti di un nuraghe, chiamato appunto nuraghe San Pietro, di cui si possono notare i basamenti e alcune file di una torre, di una scala, delle nicchie e di un’altra torre annessa alla prima.

SUL TERRITORIO

Nuraghe 

Nuraghe 

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Nuraghe 

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