BULTEI

Panoramica di Bultei

LOCALIZZAZIONE E TERRITORIO

Il paese di Bultei è situato nella parte centrosettentrionale della Sardegna nella regione conosciuta come Goceano. Il suo territorio è prevalentemente montuoso con vari rilievi che superano i 1000 metri, tutti presenti nel vasto altopiano che sovrasta il paese e che si estende in direzione trasversale da ovest nei confini con Anela verso nord-est nei confini settentrionali con Pattada.

La cima più elevata è quella di “Su Pizzu sa Pedra” che raggiunge i 1141 metri sul livello di mare e si trova nella regione montuosa conosciuta come “Spedrunele” o “Ispedrumele”. Quest’area è ricca di boschi, soprattutto di querce, come le roverelle e i lecci e le sughere, ma anche di tassi, castagni, cedri, aceri, e conifere, tra cui la diffusa specie di pino nero laricio, senza dimenticare le specie arbustive come l’erica il cisto. Sono degne di nota, inoltre, le foreste di “Fiorentini”, di “Sa Matta”, e quella di “Sa Fraigada”, tutte di grande interesse naturalistico.

Bultei confina a nord-ovest con Nughedu San Nicolò, ed è un lungo fiume che prende nomi diversi a seconda della località, come ad esempio Riu Campanas e Riu Ferruginoso, il limite naturale tra i due paesi.

Un altro lungo corso d’acqua separa a est Bultei da Benetutti, Rio Appiu e Rio Badu, con i loro affluenti, confluiscono nel fiume più importante del Goceano, il Tirso, che contribuisce anch’esso a fare da confine naturale con Benetutti. Per un breve tratto a sud Bultei confina anche con Bono.

La regione montuosa a centro-nord lascia spazio a delle altitudini più collinari sia verso est che verso sud. È proprio in quest’ultima parte che il territorio è caratterizzato da pianure e vaste distese adibite soprattutto a pascolo e coltivazioni, ed è il luogo dove si riscontrano le altitudini più basse che arrivano a circa 240 metri sul livello del mare. Questa escursione altimetrica di circa 900 metri contribuisce alla presenza di caratteristiche territoriali anche molto differenti tra loro sebbene all’interno dello stesso comune.

Si trovano proprio in questa parte del territorio le terme di San Saturnino, già conosciute e apprezzate fin dai tempi dei romani col nome di “Aquae Lesitanae” per le proprietà curative delle acque sulfuree che vi sgorgano a una temperatura costante di circa 35° C.

IL PAESE

Bultei è stato edificato sui fianchi delle colline che lo ospitano quasi a formare un anfiteatro.

Il paese è caratterizzato da un ampio centro storico dove delle strade e viottoli stretti e ripidi, talvolta lastricati, collegano tutte le parti del centro e dove palazzi ottocenteschi si alternano a case in pietra e a costruzioni più moderne.

Un’espansione abitativa è avvenuta verso est sfruttando la principale strada che attraversa il paese, la S.S. 128 bis che va verso Ozieri a nord, e verso la frazione di Iscra a sud, attraversando e collegando diversi paesi del Goceano.

Delle sculture in pietra, murales, piazzette e fontane abbelliscono tutto il centro abitato.

LE ORIGINI E LA STORIA

La traccia più antica di insediamenti antropici nel territorio di Bultei è il Dolmen di “Su Coveccu” risalente al neolitico, e che è stato riutilizzato anche nell’epoca nuragica successiva come tomba dei giganti. Non è stata rilevata presenza di domus de Janas, diffuse invece nei territori dei comuni limitrofi, anche a breve distanza, come quelle rinvenute a Benetutti nei pressi del fiume Tirso, ad Anela e Nughedu San Nicolò.

L’epoca nuragica ha lasciato delle testimonianze sia nelle tombe dei giganti che nei nuraghi, e a Bultei sono state portate alla luce due navicelle in bronzo finalmente lavorate e di inestimabile valore, ora custodite nel museo archeologico di Cagliari. I ritrovamenti di monete databili al IV secolo a.C. dimostrano come questi territori furono frequentati anche da punici e fenici.

I resti di edifici e strade confermano anche la presenza di insediamenti antropici in epoca romana, un esempio sono i ruderi nei pressi della chiesa di San Saturnino, come inoltre il nome di “Aquae Lesitanae” ritrovato in alcuni documenti risalenti proprio a questo periodo storico.

Nel medioevo si ha la certezza dell’esistenza di un villaggio chiamato Usolvisi che si trovava nella regione dove sono state ritrovate le terme romane. Un documento risalente alla seconda metà del XII secolo parla di una donazione di alcuni luoghi di culto ai monaci camaldolesi e cita il nome di questo villaggio.

Si ha notizia anche di un altro villaggio non distante da quest’ultimo e chiamato Bulterina, ma purtroppo, non si hanno altre informazioni su questi agglomerati, e anche le notizie su come abbia avuto origine l’odierno paese di Bultei sono molto scarse, a parte il ritrovamento dei resti di diversi insediamenti poco distanti dal centro abitato, ma che oggi sono andati distrutti.

Il periodo dei giudicati vede la villa di Bultei far parte di quello di Torres, nella curatoria di Anela, di cui fece parte fino alla caduta del giudicato avvenuta nel 1259, a cui seguirono dei periodi di dominazione doriana, arborense e aragonese. La dominazione spagnola sull’isola duro circa quattro secoli, e anche quando la famiglia reale dei Savoia prese il comando intorno al 1720, il regime feudale non cessò di esistere, ma perdurò per quasi un altro secolo fino alle rivolte e ai moti antifeudali che portarono all’abolizione del feudalesimo e all’istituzione della proprietà privata intorno al 1840.

ETIMOLOGIA DEL NOME

I nomi che si trovano scritti sul villaggio riportano diverse grafie, tra cui Gulsei e Gulcei. Successivamente, come pure per altri toponimi, la “G” iniziale è stata trasformata in una “B” portando ai nomi di Burtei e poi a quello che conosciamo odiernamente.

Alcune teorie dicono che il toponimo potrebbe riferirsi alla parola latina “Hortus” col significato di “orto”, ma non si hanno forti evidenze di questo nesso, e l’origine al momento rimane poco chiara.

ECONOMIA

Bultei si basa su un’economia prevalentemente agricola e pastorale con diverse aziende impegnate nella agricoltura e coltivazione delle terre abbinate all’allevamento di bestiame, soprattutto ovino da latte, che viene conferito alla vicina latteria cooperativa di Anela.

Lo sfruttamento del territorio avviene anche grazie alla presenza di estesi boschi di quercia da sughero, dai quali viene estratto questo prodotto. Il sughero ottenuto, dopo essere stato adeguatamente lavorato e trasformato, ha molteplici utilizzi, dalla produzione di tappi per bottiglie a pannelli isolanti.

Una discreta parte di economia è basata anche sullo sfruttamento delle acque termali di San Saturnino, che nelle sue strutture offre trattamenti di benessere e relax a un numero sempre crescente di visitatori.

FESTE E SAGRE

La festa patronale a Bultei è quella in onore di Santa Margherita celebrata il 20 luglio. I festeggiamenti religiosi comprendono la messa nella chiesa parrocchiale e la processione lungo le vie del paese, mentre quelli civili durano diversi giorni e prevedono delle serate musicali ed eventi folkloristici che attirano oltre alla popolazione locale anche numerosi visitatori.

Le feste a Bultei iniziano a gennaio con le celebrazioni per Sant’Antonio Abate che si svolgono il 16 e il 17 gennaio nella chiesa omonima. Il 16 è il giorno dei vespri, e come tradizione si accende un grande falò a cui partecipa tutta la popolazione come momento conviviale.

Pochi giorni dopo e cioè il 20 gennaio avvengono i festeggiamenti per San Sebastiano. Anche questa festa prevede i vespri la sera precedente, in cui gli organizzatori del comitato preparano e offrono pietanze di carne arrosto ai fedeli e alla popolazione. I momenti di religiosità con la messa e le preghiere sono seguiti da una tradizione che vede la benedizione e la distribuzione di arance ai fedeli, frutto simbolo dell’albero a cui venne legato il Santo prima di essere martoriato a frecciate.

Il 13 maggio è la volta delle celebrazioni per Nostra Signora di Fatima, che avvengono presso la chiesa campestre nella foresta di Fiorentini, e comprendono più che altro dei festeggiamenti religiosi ai quali segue un piccolo rinfresco per ringraziare i fedeli venuti in preghiera.

Il 29 e il 30 giugno, nella chiesa a lui intitolata, si festeggia San Pietro. Anche in questo caso i festeggiamenti religiosi sono più partecipati di quelli civili, i quali comprendono generalmente degli eventi musicali e folkloristici.

Ad agosto ricorrono i festeggiamenti sia per San Francesco e Santa Chiara il giorno 11 e sia per Nostra Signora de S’Altura che si tiene la domenica successiva al Ferragosto. Entrambi questi festeggiamenti avvengono nelle chiese campestri che si trovano nelle zone montane del territorio e prevedono dei riti religiosi seguiti da un rinfresco per i fedeli.

Il calendario dei festeggiamenti religiosi a Bultei si chiude il 30 ottobre con i riti in onore di San Saturnino, nella chiesa omonima, che sebbene sia territorio di Bultei viene celebrata dal parroco di Benetutti per via di un tragico evento avvenuto in passato. Il parroco di Bultei, che per raggiungere la chiesa doveva attraversare il fiume Tirso, affogò durante l’attraversamento del corso d’acqua, e pertanto per questioni di sicurezza le celebrazioni avvengono tramite la parrocchia di Benetutti.

GASTRONOMIA

I piatti più comuni della gastronomia di Bultei sono quelle classici delle ricette sarde con primi piatti soprattutto a base di pasta o ravioli, e secondi piatti costituiti da carni cucinate in diverse maniere.

Come primo piatto, quello tipico locale è chiamato “sas Pellizzas”, che consiste in un impasto di semola e acqua lavorato finché il composto risulta della densità giusta per formare dei piccoli pezzi di pasta. Questi vengono cucinati tagliandoli dall’impasto principale e immergendoli direttamente in acqua salata bollente, e pertanto il primo pezzetto di pasta starà più tempo in acqua rispetto all’ultimo, ma l’abilità sta proprio nel far cucinare tutti questi pezzetti in modo omogeneo. Una volta scolati sono conditi con sugo di pomodoro, basilico, e formaggio.

Formaggi e salumi hanno il loro spazio, mentre per quanto riguarda i dolci, anche qua, si seguono le ricette tradizionali isolane, con esempi di “Seadas”, “Papassinos”, “Casadinas”, e così via.

CHIESE E ARCHEOLOGIA

La chiesa parrocchiale di Santa Margherita si trova al centro del paese e la nuova struttura risale alla fine degli anni 70 dal secolo scorso in sostituzione di una chiesa precedente costruita verso la fine del XVI secolo. La chiesa attuale ha delle forme moderne rotondeggianti con un campanile piuttosto insolito che vede le campane sospese su dei pilastri orizzontali disposte in posizione trasversale. La facciata presenta anch’essa delle pareti curvilinee e il portone squadrato conduce all’interno che ha una pianta poligonale. Le finestre verticali sono disposte in tutti i lati della struttura.

Sempre al centro del paese, nei pressi della via principale, si trova la chiesa di San Pietro che risale agli inizi del XIX secolo. È costituita da una facciata esteticamente semplice e intonacata a capanna con un largo campanile in muratura che si erge proprio al centro di essa e va ad innalzare il cornicione superiore. Il portone è squadrato ed è sormontato dalla scultura di un arco e da un ampio rosone soprastante. L’interno presenta un’unica navata che è suddivisa da archi a ogiva in tre campate, mentre l’altare ha un grande crocifisso in legno.

La chiesa di Sant’Antonio abate si trova nella periferia nord di Bultei. Risale al XV secolo ma è stata oggetto di ristrutturazioni anche in tempi recenti. La facciata è a due spioventi e sulla sommità c’è un campanile a vela in blocchi di granito. Il portone squadrato e la finestra ad arco sopra di esso sono anch’essi incorniciati con blocchi di granito. Le parete laterale destra mostra tre contrafforti. L’interno presenta un’unica navata suddivisa da strutture ad arco ogivali in quattro ambienti che conducono all’altare.

Dalla parte opposta del paese e cioè in posizione sud, affacciata su un piccolo piazzale, si trova la chiesa di San Sebastiano. L’edificio risale al XIII secolo e l’attuale struttura è stata oggetto di diverse ristrutturazioni. Ha una pianta rettangolare con la facciata rivestita in blocchi di granito a vista così come il campanile soprastante la copertura a doppio spiovente. Un portone squadrato conduce all’interno dove l’unica navata centrale è suddivisa da archi in tre ambienti che conducono all’altare.

Nel territorio di Bultei sono presenti anche diverse chiese campestri.

Quella più conosciuta è forse quella di San Saturnino di Usolvisi. È distante dal paese circa 6 km in direzione sud-est e risale al XII secolo. L’edificio è stato costruito in stile romanico sopra i resti di un nuraghe che ogni tanto spuntano e si possono notare sul terreno. I materiali di costruzione sono blocchi a vista di trachite rossa, la facciata è stretta ma alta, abbellita da due colonne alle estremità che seguono tutta l’altezza e culminano nel cornicione della copertura a due spioventi. Vi è un portone squadrato principale mentre un altro ingresso si trova sulla parete laterale, mentre il campanile a vela si trova in posizione opposta all’ingresso. Anche internamente le pareti sono in blocchi a vista e vi è un unico ambiente.

In posizione nord rispetto al centro abitato, a circa 10 km da esso, e immersa nel verde si trova la chiesa di Nostra Signora dell’Altura. Si tratta di una costruzione abbastanza recente, risale infatti agli inizi del secolo scorso, formata da un edificio principale con copertura a capanna e campanile a vela in blocchi di granito. Accostata a questo vi è una sala di altezza minore con funzione di sagrestia. Le pareti sono in pietra granitica a vista talvolta ricoperte da intonaci. I due portoni d’ingresso sia alla cappella che alla sagrestia sono squadrati e sono presenti una finestra più grande tra i due ingressi e una più piccola sopra il portone principale. Gli interni sono formati da due ambienti collegati tra loro.

Percorrendo circa 5 km nella strada provinciale 161 in direzione nord verso Pattada, all’interno del parco di “Sa Fraigada” troviamo la chiesa di San Francesco e Santa Chiara d’Assisi. Si tratta di una costruzione molto recente che risale agli anni 70 dal secolo scorso. La sua forma ricorda quella di una capanna ed è costruita alternando blocchi a vista granito a pareti intonacate. La facciata nella parte centrale è tinteggiata di rosa mentre il portone ad arco è incorniciato con inserti e mattoni in granito, è presente anche un rosone soprastante per l’ingresso della luce. Il campanile a pianta quadrata è posto in posizione retrostante. Alcune finestre verticali sia nella facciata che nelle pareti laterali permettono l’ingresso della luce all’interno della chiesa. L’interno della chiesa è composto da un solo ambiente con degli archi che sorreggono la copertura in legno.

A circa 18 km dal paese di Bultei in direzione nord percorrendo la strada provinciale 36 verso Nughedu San Nicolò troviamo la chiesetta di nostra signora di Fatima. Anche questa chiesa è immersa nella natura, si trova infatti nel complesso forestale di Fiorentini. E si tratta di una costruzione molto semplice, di dimensioni modeste con una facciata intonacata di bianco e con degli inserti in pietra a vista alle estremità laterali, e un grande portone sovrastato da un arco che conduce alla piccola cappella interna.

Nel territorio di Bultei si possono trovare diversi siti archeologici risalenti soprattutto all’epoca nuragica. Sono una ventina di nuraghi rinvenuti, e di questi una buona parte si trovano nelle montagne nordoccidentali del territorio, e alcuni di questi si sono ancora in buone condizioni. Il nuraghe Tilariga è forse quello meglio conservato, è formato da una torre centrale e da due torri laterali con un bastione. La struttura presenta anche dei corridoi, diverse nicchie, delle scale, e alcuni vani di cui purtroppo non è chiara la natura a causa dei crolli e dei riempimenti di detriti durante i millenni.

Degne di nota anche le tombe dei giganti “Sas Presones”, che sebbene non perfettamente conservate, mostrano la loro struttura e accenni della pianta originaria.

SUL TERRITORIO

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