BURGOS

Panoramica del paese di Tula

LOCALIZZAZIONE E TERRITORIO

Situato nella Sardegna centrosettentrionale, nella regione conosciuta come Goceano, il territorio di Burgos si estende come una lunga, e piuttosto stretta, striscia di terra in direzione trasversale da nord-ovest verso sud-est.

Burgos è considerato un territorio prevalentemente montuoso, soprattutto nella porzione settentrionale e centrale, con tutti i rilievi che superano i 700 metri di altitudine, e che vanno progressivamente ad aumentare di quota verso sud fino a raggiungere l’elevazione maggiore nei 1027 metri dei monti nelle località “Mela cugada” e “sa Ucca ’e Padronu”.

Da questa massima elevazione il territorio va a digradare verso sud-est, dove si trova il centro abitato costruito a circa 600 metri di altitudine, e fino a raggiungere il confine meridionale che fa parte dell’alta valle del Tirso, in cui è proprio questo corso d’acqua a segnare il confine a sud-est con il territorio di Bottidda. È qui che si raggiunge anche il punto altimetrico più basso di tutto il territorio di Burgos, a 207 metri sul livello del mare. Ed è proprio Bottidda il comune con cui Burgos spartisce la maggior parte dei suoi confini. Questi vanno ad abbracciare il territorio di Burgos da nord-ovest, nord, e proseguono per tutta la lunghezza fino all’estremità territoriale a sud-est, in cui una buona parte di confine lo fa il fiume “Rio Nicola Nae”, che va ad immettersi nel fiume Tirso.

Per un breve tratto, il confine occidentale di Burgos si ha con il territorio di Illorai, mentre da ovest verso sud e sud-est, Burgos confina con Esporlatu. È un altro affluente del fiume Tirso, il “Rio Molinu”, che segna un lungo tratto del confine con quest’ultimo paese.

Le differenze di altitudine di Burgos ci restituiscono delle caratteristiche territoriali molto variegate con boschi fitti di querce, castagni, conifere e altre specie appartenenti alla macchia mediterranea presenti soprattutto nella parte nord del territorio, come ad esempio nella caratteristica località “Montes”, e distese pianeggianti e più facilmente coltivabili nella porzione meridionale, denominata invece “Su Campu”.

Nella parte nord del territorio di Burgos è presente un compendio denominato “Foresta di Burgos”, il cui nome è stato dato per ovvie ragioni, per via della presenza di fitti boschi di quercia, castagni, tassi, e diverse specie aghiformi, e che ha una notevole importanza storica. Dopo l’unità d’Italia del 1861, ci si rese conto che, se paragonata ad altre nazioni europee, in Italia c’era una scarsità di cultura, conoscenza, e strutture nel settore equino. Il cavallo serviva sia come forza motrice per il lavoro nei campi, sia come importante mezzo di difesa militare, e in questo la nazione era in forte deficit. Si decise pertanto di istituire dei centri idonei a soddisfare questa mancanza, chiamati Regi Depositi di Allevamento Cavalli, in modo da selezionare, preparare e allevare delle razze di cavallo che potessero soddisfare i bisogni sia civili che militari di quel tempo.

Il compendio di Foresta nacque verso la fine degli anni 80 del XIX secolo e conobbe una crescita continua sia come allevamento di cavalli che come presenza umana, che vedeva, oltre ai militari, anche numerosi civili abitarci nelle strutture costruite, comprendenti anche una chiesa e le scuole, e che avevano dato origine a un vero e proprio villaggio, che intorno alla metà del secolo scorso arrivò a superare i 400 abitanti. Oggi del villaggio rimangono solo i ruderi, e gli unici abitanti di questo luogo continuano ad essere i cavalli.

IL PAESE

Visto dall’alto, il paese di Burgos ha la forma di una mezzaluna, la cui punta inferiore è segnata dal simbolo sia di questo paese che dell’intero Goceano, il castello. Edificato su un’altura rocciosa che domina la vallata sottostante, oggi si presenta come una struttura irregolare i cui resti delle mura di fortificazione racchiudono una torre a pianta quadrata, diversi ambienti destinati ad uso abitativo, e i ruderi di una cisterna utilizzata per raccogliere le acque piovane.

È proprio ai piedi dal castello che si è originato il centro abitato, ed è proprio questa parte che ne caratterizza il centro storico, con delle vie più strette e strutture abitative addossate. L’espansione di Burgos è avvenuta verso nord con delle reti viarie e costruzioni più regolari e di dimensioni maggiori impiantate seguendo le curve di livello delle colline che ospitano il paese.

Poco lontano dal castello, sorge il “Museo dei Castelli”, che si sviluppa in tre piani e che offre ai visitatori esposizioni sia temporanee che permanenti, rappresentanti scene di vita soprattutto della ruralità quotidiana, e una sezione molto interessante sulle carte geografiche utilizzate in passato dagli spagnoli. È infine presente una nuova sezione multimediale che permette di ammirare scorci di vita passata grazie a riproduzioni realistiche tridimensionali.

Al centro del paese vi è la piazza principale, antistante la chiesa parrocchiale dedicata a Sant’Antonio Abate.

Passeggiando per le viuzze del borgo, si possono notare antiche costruzioni in pietra alternate a edifici più moderni e dai i colori più accesi, fontane e giardini, intervallati dalle diverse attività economiche presenti soprattutto nelle vie principali, ma con l’onnipresente castello sullo sfondo a dominare su tutto il centro abitato.

LE ORIGINI E LA STORIA

La presenza di domus de Janas nella parte nord del territorio di Burgos indica che questi luoghi erano abitati già a partire dal neolitico recente. La presenza antropica si fa più marcata durante il periodo nuragico, dal quale permangono diverse torri sia con strutture semplici, ma anche con strutture complesse, alcune delle quali mostrano ancora oggi la presenza di villaggi con i resti delle caratteristiche capanne.

L’epoca dei romani non lascia delle testimonianze direttamente nel territorio di Burgos, ma non sono lontane le vie di comunicazione costruite da essi e di cui ancora si ha traccia; pertanto, non è da escludere la loro frequentazione anche in questi luoghi.

Il periodo medioevale ci consegna invece quello che è forse il simbolo più rappresentativo della presenza umana in questi territori, il castello del Goceano, oggi conosciuto anche come castello di Burgos. Eppure, all’inizio fu solo il primo di questi due nomi ad indicare la costruzione del maniero, visto che il villaggio fu edificato circa due secoli dopo.

In questo periodo storico, la Sardegna era suddivisa in giudicati, delle entità indipendenti che amministravano le diverse porzioni del territorio isolano, e Burgos faceva parte del giudicato di Torres, che in un certo periodo aveva come capitale Ardara. Il castello di Ardara però era sempre stato facilmente attaccabile e quindi per questioni di sicurezza si decise di cercare un luogo più sicuro nel quale rifugiarsi ed esercitare meglio il controllo del regno. Si arrivò quindi alla scelta del rilievo sul quale edificare un castello inespugnabile, che è quello che ancora oggi si può notare a Burgos. A volere la sua costruzione fu il giudice Gonario di Torres in un periodo dagli studiosi indicato nei primi anni 30 del XII secolo.

Il castello subì numerosi attacchi da invasori, sia interni al giudicato, che provenienti da altri giudicati come quello di Arborea, ma i vari giudici che si succedettero riuscirono a mantenere il predominio su chi cercava l’invasione, e rimase come roccaforte del giudicato di Torres fino alla morte di Adelasia avvenuta nel 1259, che decretò la fine del giudicato, non avendo lasciato eredi maschi. La fortezza così passò nelle mani della famiglia dei Doria prima, e in quelle dei giudici di Arborea successivamente.

Le guerre contro l’invasione aragonese in Sardegna erano in quel periodo molto frequenti, ma i giudici di Arborea riuscirono comunque a tenere testa agli spagnoli per diversi decenni. Uno dei giudici di Arborea più importanti, sicuramente quello che ha segnato la storia di Burgos, fu Mariano IV, che manifestò la volontà di voler costruire, dal nulla, un villaggio alle pendici del castello.

Era il 1337 quando Mariano IV emanò il decreto di fondazione del nuovo villaggio, nel quale accoglieva abitanti provenienti da altri luoghi concedendogli in cambio l’usufrutto delle terre e la possibilità di costruire case di abitazione. La narrazione è un po’ controversa sul come questi abitanti arrivarono a stabilirsi in questi territori, se ci giunsero di loro spontanea volontà oppure costretti dal giudice stesso, ma molti studiosi sono concordi sul fatto che circa 25 famiglie provenissero da Villanova Monteleone.

Mariano IV era ritenuto un personaggio storico molto importante anche per l’emanazione di alcuni statuti sul governo e l’amministrazione dei territori, tra cui la “Carta del Goceano”, e la “Carta de Logu”, rivista anche da un’altra figura importante del giudicato di Arborea, la stessa figlia Eleonora. Eleonora fu la giudicessa di Arborea dal 1383 fino alla sua morte avvenuta nel 1402 a causa dell’ondata di peste che si verificò nell’isola. Con la sua scomparsa, anche il giudicato di Arborea iniziò a vacillare e i giudici che la succedettero non erano all’altezza di fronteggiare le invasioni aragonesi che si stavano verificando nel territorio e in tutta l’isola, e che culminarono con la conquista spagnola dell’intera Sardegna nel 1420.

Il castello del Goceano fu sempre considerato una roccaforte talmente importante che le battaglie per la sua conquista andarono avanti per oltre due secoli, fino almeno agli inizi del XVII secolo, per poi venire gradualmente abbandonato.

ETIMOLOGIA DEL NOME

Il nome del paese deriva dal latino “Burgus”, che a sua volta dovrebbe derivare dalla parola greca che sta a significare fortezza, andando a indicare un villaggio o città fortificata e con la presenza di un castello.

ECONOMIA

L’economia di Burgos è fortemente legata ai prodotti della terra, con l’allevamento del bestiame, soprattutto ovino, che sopravanza l’agricoltura, un tempo molto più fiorente. Il compendio di Foresta Burgos oggi ospita un distaccamento della polizia a cavallo, nel quale trovano occupazione anche diversi impiegati civili.

Anche i cantieri affidati in gestione all’Agenzia Forestas, ente regionale che si occupa di forestazione e cura del verde, contribuiscono all’economia del paese.

Dal punto di vista turistico, il castello di Burgos attira numerosi visitatori curiosi di conoscere la storia quasi millenaria di questa fortezza. Le attività legate al turismo includono anche una importante fattoria didattica dove poter apprezzare mestieri antichi e moderni legati alla ruralità del territorio, come ad esempio la mungitura e la caseificazione.

FESTE E SAGRE

La festa patronale di Burgos è quella in onore di Sant’Antonio Abate celebrata il 17 gennaio nell’omonima chiesa parrocchiale. Un comitato organizzatore si cura di tutti gli aspetti della festa sia quelli religiosi e quelli civili. Per quanto riguarda i primi, ci si occupa di preparare un grande falò che viene acceso la sera del 16 per ricordare, con grande devozione, l’importante rapporto che questo Santo aveva col fuoco. Si celebrano anche le messe, e si svolgono anche dei festeggiamenti civili che comprendono momenti di convivialità e allegria.

Il 18 marzo si tengono invece le celebrazioni per la festa di San Salvatore, nella quale tutti coloro che in paese hanno questo nome, ma anche coloro che negli anni sono emigrati, si riuniscono per organizzare un pranzo per rendere omaggio al Santo con una messa nella chiesa a egli intitolata a Foresta Burgos.

A Burgos si tengono anche i festeggiamenti in onore di San Giovanni, il 24 giugno. In passato anche per questa festa si usava accendere dei falò nei vari rioni del paese, mentre in tempi più recenti si tengono solamente di festeggiamenti religiosi, alcune volte anche civili con la presenza di un comitato organizzatore.

L’ultima festa in ordine cronologico durante l’anno è quella che celebra San Leonardo e che si tiene il 6 novembre. I festeggiamenti sia religiosi che civili durano diversi giorni e prevedono giornate folkloristiche di canti e gare di poesia, accompagnate da eventi musicali.

Oltre alle feste legate alla celebrazione dei santi, a Burgos si tengono due importanti manifestazioni.

Una si tiene in genere ad aprile e prende il nome di “Foresta in Festa”, che si svolge appunto nella località di Foresta Burgos, durante la quale si possono fare diverse attività sia con i cavalli e sia a piedi, nelle varie camminate alla scoperta del territorio e dei suoi percorsi archeologici e naturalistici, che prevedono anche escursioni in canoa o in quad. La manifestazione prevede anche una sagra del gusto con possibilità di degustazione dei prodotti tipici locali, accompagnati da spettacoli musicali di musica e danze tradizionali.

Un’altra sagra importante a Burgos si svolge verso la fine di novembre e i primi di dicembre e prende il nome di “Prendas de Adelasia”, durante la quale si possono ammirare delle rievocazioni di antichi mestieri soprattutto medievali, dei laboratori e delle rappresentazioni di attività caratteristiche di quel periodo, come ad esempio quelle dei falconieri e degli arcieri. La sagra è anche un’esposizione di prodotti di artigianato locale e di degustazione di prodotti tipici preparati in varie locande del centro storico.

GASTRONOMIA

La cucina tradizionale di Burgos è profondamente radicata nei prodotti dell’allevamento e dell’agricoltura locale.

Tra i piatti tipici, accanto a gnocchetti e ravioli, diffusi in tutta la Sardegna, spicca la “Piscadura”, un brodo ricco a base di fave e lardo, al quale si possono aggiungere anche altri ingredienti, come pezzi di carne, a seconda delle disponibilità o delle varianti familiari.

Un altro piatto molto diffuso è la pecora bollita in brodo, preparazione che valorizza una carne spesso presente nella cucina della zona. Come secondi piatti non possono mancare gli arrosti di maialetto e agnello.

Per quanto riguarda i dolci, la tradizione varia in base alle ricorrenze religiose e popolari. “Telicas”, “Papassinos”, e “Cattas”, tra gli altri, rendono ogni festività un’occasione speciale.

CHIESE E ARCHEOLOGIA

La chiesa parrocchiale di Burgos è quella dedicata a Sant’Antonio Abate e si trova nella piazza principale del paese, poco lontano dal centro storico. In origine si trattava di una chiesa di modeste dimensioni edificata agli inizi del XVII secolo, mentre l’impianto attuale è frutto di ristrutturazione e ampliamenti avvenuti intorno agli anni 20 del XIX secolo.

La facciata a capanna, esteticamente molto semplice, intonacata e pitturata di bianco, presenta una parte più alta al centro in corrispondenza della navata centrale, con un portone squadrato e abbellito da due semicolonne ai lati e un architrave, al di sopra del quale vi è un oculo a forma di semicerchio.

Il campanile si trova sul lato sinistro in posizione retrostante rispetto alla facciata, ha una pianta quadrata e si presenta in blocchi di pietra a vista che terminano nell’estremità superiore di forma piramidale.

All’interno, la chiesa ha un’unica navata centrale con quattro archi in corrispondenza delle cappelle laterali, tre sull’lato sinistro e quattro sul lato destro.

La chiesa di Sant’Antonio Abate è oggi l’unico edificio di culto presente all’interno del centro abitato, mentre in passato proprio nei pressi della stessa parrocchiale sorgeva anche la chiesa intitolata a San Leonardo, che è il santo patrono di Villanova Monteleone, paese dal quale arrivarono le prime famiglie che contribuirono alla nascita del villaggio di Burgos.

La seconda chiesa presente nel territorio di Burgos si trova a circa 12 km dal centro abitato nella frazione di Foresta Burgos ed è intitolata San Salvatore. L’edificio risale alla fine del XIX secolo e una targa su una parete ci da l’esatta indicazione degli anni della sua costruzione, 1889-1890.

L’edificio è stato costruito in stile neo-medievale con blocchi a vista di trachite rossa alternati a blocchi di trachite rosa e presenta una facciata a capanna con una decorazione ad archi nella parte superiore, al di sotto dei quali vi è un rosone abbellito da elementi in ferro battuto e anch’esso incorniciato da pietra vista, che sormonta una piccola tettoia con funzione di protezione del portone ad arco sottostante.

Il campanile in stile liberty si trova sul lato sinistro nel lato posteriore rispetto alla facciata. Ha una pianta ottagonale e a partire dalla metà superiore si succedono due livelli di aperture, con le quattro aperture superiori che ospitano le campane, e che vanno a terminare con una cuspide apicale e una croce in ferro.

Le pareti laterali presentano due grandi oculi speculari in corrispondenza dell’altare, e altre due aperture, una finestra ad arco sul lato sinistro e una porta ad arco sul lato destro, permettono l’ingresso della luce all’interno della chiesa. L’interno presenta un unico ambiente, un soppalco in legno che sovrasta la porta d’ingresso un tempo ospitava l’organo che accompagnava i canti della messa, mentre altri elementi in ferro battuto e legno contribuiscono all’abbellimento di questo piccolo santuario campestre.

La frazione di Foresta Burgos e il suo circondario sono ricchi di emergenze archeologiche che testimoniano la presenza antropica in questo territorio fin dall’epoca neolitica.

Il complesso denominato “S’Unighedda” comprende delle domus de Janas, una tomba dei giganti, e persino un nuraghe. Ma probabilmente il complesso nuragico più interessante nel territorio di Burgos, poco più a sud del complesso “S’Unighedda”, è quello di nuraghe “Sa Costa”, conosciuto anche come “Sa Reggia”. Si tratta di un nuraghe complesso formato da una torre centrale e quattro torri secondarie unite da corridoi, pareti, cortili, e con i resti di un villaggio circostante che comprendeva almeno 40 capanne.

Questi ma anche altri importanti siti archeologici fanno di questo territorio, ricco di storia ma anche di leggende, un luogo assolutamente da visitare immergendosi in un passato millenario ancora oggi apprezzabile.

SUL TERRITORIO

Nuraghe Costa

Nuraghe Figuniedda

Nuraghe Longu

Nuraghe S’Edra

Nuraghe Su Fraile

Domus de Janas S’Unighedda

NUMERI UTILI

FARMACIA SANT'ANNA

Via Cavour, 8
Tel. 079 4921721

CARABINIERI

Stazione di Burgos
Via Marconi, 4
Tel. 079 793502

COMUNE

Via Marconi, 1
Tel. 079 793505

DISTRIBUTORE DI BENZINA GS SolinaService

S.P. 10m Km 48,01 – BOTTIDDA
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