POZZOMAGGIORE

Pozzomaggiore visto dall'alto

LOCALIZZAZIONE E TERRITORIO

Pozzomaggiore sorge su un pianoro circondato da colline nella parte nordoccidentale della Sardegna, facilmente raggiungibile poiché dista solamente 10 km dalla strada statale 131.

Il territorio di Pozzomaggiore spazia da un’attitudine di circa 150 metri sul livello del mare fino alla punta più alta, il monte Rughe, che si trova a 665 metri, situato nella parte meridionale del territorio, quella che confina con il comune di Sindia.

Pozzomaggiore confina a ovest con Bosa, Suni e Padria, a nord con Mara e Cossoine, e a est con Semestene. Il “Rio Mannu”, importante affluente del Temo è il confine tra Pozzomaggiore e paesi della Planargia, e per anni è stata l’unica barriera naturale fra questi due territori, con solamente due ponti costruiti alle due estremità del fiume che permettevano il passaggio da una parte all’altra, ponte “Oinu” e ponte “Sanna”.

Il territorio di Pozzomaggiore è interessante anche dal punto di vista della vulcanologia; infatti, possiamo trovare ben due vulcani spenti “Monte Oe” e “Monte San Pietro”.

IL PAESE

Paese di palazzi storici e case nobiliari, alcuni risalenti al Settecento e all’Ottocento in stile neoclassico e liberty, testimoniano nel paese la residenza di una borghesia di una certa importanza. Alcuni di questi sono purtroppo scomparsi come il palazzo dei marchesi di Villarios, altri sono invece ancora esistenti, ad esempio la casa del Generale Pinna Parpaglia.

Degna di nota è l’abitazione dove è nata e ha vissuto Edvige Carboni, oggi una casa museo che accoglie visitatori che intendono rendere omaggio alla Beata.

A Pozzomaggiore per circa cento anni è esistito il monte granatico, grande magazzino dove si conservavano le sementi. Sono diversi i murales che abbelliscono il centro del paese e che raccontano storie di vita quotidiana. I cavalli rivestono particolare importanza per Pozzomaggiore, la cosiddetta ardia in onore di San Costantino si svolge addirittura dal 1923. Nel paese c’è anche un ippodromo, teatro di svariati concorsi ippici, e il museo del cavallo, un museo unico nel suo genere in Sardegna che parla della storia, del lavoro, delle tradizioni, della cultura, e che testimoniano quanto questo animale sia importante nella vita della comunità.

LE ORIGINI E LA STORIA

La presenza di terreni fertili e di corsi d’acqua ha reso possibile gli insediamenti umani nel territorio di Pozzomaggiore sin dal neolitico e lo attestano le numerose domus de Janas ritrovate. Gli stanziamenti si sono susseguiti anche in periodo nuragico, infatti, sono oltre 40 i nuraghi di cui si ha traccia.

Anche le tombe dei giganti costituiscono importanti ritrovamenti soprattutto in una località che gli abitanti chiamano “Sas Animas”, e che richiama appunto antichi luoghi di sepoltura.

Per quanto riguarda le origini del paese che conosciamo oggi, il condaghe di San Nicola di Trullas ne attesta l’esistenza nell’XI secolo, appartenente al giudicato di Torres nella curatoria (o distretto) di Nurkara. Se ne ha conferma nel condaghe di San Pietro di Silky in cui verso la fine dell’anno 1000 viene citata una testimone appartenente al villaggio di “Puthumaiore”. Gli inizi del 1200 videro l’avvento dei Doria sul villaggio e quando i giudicati capitolarono nel 1259, la casata genovese poté prendere il controllo della curatoria di Nurkara insieme alle altre limitrofe. I secoli successivi furono teatro di guerre continue tra i Doria e gli aragonesi.

L’anno 1436 segna la trasformazione della Contea in Baronia e passò nelle mani di Pietro Melone, la cui famiglia detenne il feudo fino al 1650. Dopo due anni a Pozzomaggiore arrivò la grande peste. Una nave carica di marinai ammalati proveniente dalla Spagna arrivò ad Alghero. Purtroppo non furono verificate le loro condizioni di salute e la peste colpì prima di tutto Alghero, ma nel giro di pochissimo tempo si diffuse in tutto il Logudoro, e si stima che Pozzomaggiore perse oltre il 40% della sua popolazione. La fine del 1700 anche a Pozzomaggiore fu caratterizzato da movimenti antifeudali. Il 1796 fu l’anno in cui Giovanni Maria Angioy riunì i paesi del Logudoro per ribellarsi contro le esagerate richieste di imposte da versare ai feudatari. Le rivolte proseguirono fino al 1800, anno in cui ci fu una vera e propria battaglia con feudatari di Bosa, e proprio a seguito di questi scontri, il governo decise di istituire a Pozzomaggiore la caserma dei carabinieri a cavallo.

ETIMOLOGIA DEL NOME

Il nome di Pozzomaggiore, ora scritto in un’unica parola, ma effettivamente composto da due, è legato proprio a una caratteristica che faceva del pozzo presente nel villaggio quello più grande, il maggiore appunto, del territorio circostante. Già nell’XI secolo questo nome compariva in documenti scritti che sono arrivati fino a oggi ovviamente con diverse grafie, tra cui “Puthu Maiore”, “Puthumajor”, e similari.

ECONOMIA

L’economia di Pozzomaggiore si basa principalmente su allevamento e agricoltura. L’allevamento principalmente è di bestiame ovino, ma anche il comparto bovino e suinicolo è di tutto rispetto.
Un’importante realtà economica è proprio la latteria sociale che acquisisce il latte conferito dai soci e lo trasforma in formaggi di diverse varietà, che viene esportato sia in territorio nazionale che estero.
Legato al comparto ovino e alla lana, soprattutto in passato, era il settore della tessitura soprattutto di tappeti e arazzi, lavorati con telai o ferri a mano e che rappresentavano scene di vita quotidiana, in particolar modo animali e scene di caccia o danze tradizionali.
Da ultimo, non certo per importanza, è tutto il settore equestre che con ippodromo e museo del cavallo attira numerosi appassionati che vogliono imparare l’arte di cavalcare affidandosi a maestri di altissima esperienza.

FESTE E SAGRE

Il santo patrono di Pozzomaggiore celebra San Giorgio il 23 aprile.

Sono importanti anche le celebrazioni per i santi Pietro e Paolo il 29 giugno, ma forse la festa più conosciuta è quella in onore di San Costantino il 6 e 7 luglio. Queste tre feste hanno in comune la manifestazione equestre nota come “ardia”. L’ardia in onore di San Costantino si svolge addirittura dal 1923.
Si tratta di una corsa a cui prendono parte oltre un centinaio di cavalli e cavalieri di cui il primo cavaliere rappresenta San Costantino, subito seguito dalle “scorte”, un gruppo di quattro cavalieri così chiamati perché hanno il compito di difendere il primo fantino, e quindi di non far passare altri cavalli davanti a lui. I cavalli appaiati e lanciati in una corsa che a tratti sembra irrefrenabile seguono un percorso che li porta alla chiesa dedicata al santo di volta in volta celebrato, facendo il giro del santuario e fermandosi davanti all’ingresso per inchinarsi al suo cospetto.

GASTRONOMIA

La cucina tipica di Pozzomaggiore è fortemente legata al territorio e ai suoi frutti di agricoltura e allevamento, che in passato come oggi sono alla base delle preparazioni culinarie del luogo. Si va dal grano con il quale si producono diversi tipi di pane, sia per il consumo quotidiano che per le occasioni di festa, come il pane decorativo per i matrimoni noto come “su pane ’e iscadda”, o ancora una composizione con un impasto finemente lavorato che avvolge un uovo, detto “sa cogone ’e s’ou” tipico del periodo pasquale, oltre a vari tipi di dolci tra cui “cogones de elda”, “tericcas”, “casadinas”, “papassinos”.

CHIESE E ARCHEOLOGIA

La chiesa di San Giorgio, patrono del paese, risale agli inizi del 1500. Negli ultimi due secoli è stata oggetto di restauro, ma ancora si conserva il grande arco che sovrasta il portone d’ingresso e le due colonne laterali ad esso. Ha un rosone di dimensioni notevoli, che permette l’ingresso della luce all’interno del santuario più grande del paese. La chiesa ha una navata unica divisa in cinque campate da archi che poggiano su pilastri poligonali e con cappelle su ogni lato. Proprio in una di queste cappelle vi è la statua in legno di San Giorgio, che a cavallo con una lancia trafigge il famigerato drago che secondo la leggenda seminava paura in una città in Libia. La leggenda dice che San Giorgio si propose come unica persona in grado di uccidere il drago solo a patto che gli abitanti della città si convertissero in cristiani, tutti i cittadini lo fecero, e il mostro fu sconfitto. San Giorgio è inoltre ricordato soprattutto per i martiri che ha dovuto subire per via della sua fede cristiana, professata però in Palestina.

La più antica chiesa di Pozzomaggiore è quella di Santa Croce. Costruita nel 1180 era in origine dedicata a Sant’Agostino. La chiesa originaria era molto più piccola di quella odierna, infatti, ha subito numerose trasformazioni e ampliamenti, e la chiesa come la conosciamo oggi è frutto soprattutto di lavori avvenuti nel XVI secolo.

Allo stesso periodo risale il grande crocifisso in legno che nel paese è meglio noto come “Babbu Mannu”. Nella piazza convento si affaccia la chiesa di Sant’Antonio Abate che risale al XVII secolo. La chiesa è adiacente al convento dei Padri Agostiniani, ed è interessante come nella stessa chiesa venga festeggiata anche la Madonna della Salute il 29 settembre, oltre ovviamente alle celebrazioni per Sant’Antonio Abate il 17 gennaio.

Come chiese campestri, a Pozzomaggiore si trovano Santa Maria delle Grazie, costruita nel XVI secolo, la chiesa di San Pietro, di cui si hanno notizie già nel XV secolo, e la chiesa di San Costantino, ormai inglobata nella periferia del paese a seguito dell’espansione urbana, costruita tra il 1920 e il 1923 con facciata in stile liberty, che è il santuario della celebre festa che ricorda il santo imperatore.

I siti archeologici ritrovati nel territorio di Pozzomaggiore si possono datare fino al neolitico, con tombe e menhir nei quali venivano svolti riti religiosi. Le località “S’oltu de sa ide” e “Pedra Lada” sono i luoghi dove possiamo ammirare gli esempi meglio conservati di questa archeologia con una domus de Janas costituita addirittura da 14 tombe. Anche degli insediamenti umani durante il periodo nuragico abbiamo numerose rimanenze molto interessanti, tra cui il noto nuraghe “Alvu”.

SUL TERRITORIO

Nuraghe Alvu

Nuraghe Assidu

Nuraghe Frattu

Nuraghe Trescoronas

Nuraghe Ala

Nuraghe Aladerru

Nuraghe Iscala de s’Ozzastru

Nuraghe Mazzao

Nuraghe Mandraisolzas

Nuraghe Nuragatta

Nuraghe Tocconis

Domus Baragagna

Domus Ena Punta

Tomba Ena Punta

 

NUMERI UTILI

FARMACIA SARDU

Via Grande, 130
Tel. 079 802016

CARABINIERI

Via Caduti di Nassiriya, 1
Tel. 079 801122

COMUNE

Via sac. A. Fadda, 10
Tel. 079 801123

DISTRIBUTORE DI BENZINA

Via Grande
Tel. 800 010 808

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